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Il tuo silenzio oscura lento le mie ragioni.
Uccidendomi con sottile piacere,
le tue mani
come serpi
si avvinghiano sul mio cervello
inondato dalle tue menzogne,
che rivesto ingenuamente
di ragionevoli e assurde scuse.
Controlli il mio respiro
per rallentare la mia agonia
e infliggermi ancora duri colpi
nella tua implacabile vendetta.
Vinta dal tuo sguardo deciso,
dal tuo scansare i miei colpi.
Tu,
sordo al mio pianto,
indifferente alla mia sofferenza,
continui
imperterrito
nel tuo scopo.
Io,
incapace,
disarmata,
vinta.
Denudata della mia forza,
della mia dignita',
della mia volonta'.
Costretta
nel forzato legame
tra te e il mio corpo...
Ti allontani soddisfatto.
Nuda,
vestita di odio e paura,
spogliata di me stessa,
rivivo
in ogni intimo istante
la tua indelebile traccia,
le tue mani soffocanti,
il tuo sguardo intriso d'odio,
la tua voce che come una spada
colpiva
i miei scheletri piu' fragili,
ancor piu' del tuo spregevole e malvagio intento.
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