lunedì, ottobre 24, 2005

"Parlavamo d'un..."
"bacio. Ne' vedo in verita'
perche' la vostra bocca sia cosi' timorosa.
Se la parola e' dolce,
che sara' mai la cosa?
Irragionevol tema non vi turbi la mente:
poco fa non lasciaste quasi insensibilmente
l'arguto cinguettio per passar senza schianto
dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?
Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:
non c'e' dal pianto al bacio che un brivido..."
"Tacete !"
"Ma poi che cosa e' un bacio?
Un giuramento fatto un poco piu' da presso,
un piu' preciso patto,
una confessione che sigillar si vuole,
un apostrofo roseo messo tra le parole "ti amo";
un segreto detto sulla bocca,
un istante d'infinito che ha il fruscio di un'ape tra le piante,
una comunione che ha gusto di fiore,
un mezzo di poteri respirare un po' il cuore
e assaporarsi l'anima a fior di labbra..."


...ogni volta è come la prima volta che la lessi e me ne innamorai... perchè le parole sono simboli, convenzioni, lettere giustapposte una dietro l'altra a formare un sequenza piu' o meno logica, piu' o meno armonica, piu' o meno capace di darti emozioni...E quando queste ignare sorelle chiamate "parole" si rincorrono in un suono unico conosciuto sotto il nome di armonia e ti danno un brivido lungo la schiena, allora non e' più una frase: è una poesia!
Una poesia ti accarezza i pensieri e ti prende l'anima sollevandoti dalla quotidianità, dallo squallore della fila al semaforo, dalla solitudine dei programmi della notte e ti trascina via nel mondo della lirica e dei sogni, dei sentimenti troppo forti per essere veri... e anche se lo sai non te ne frega niente: ti lasci scomparire nella bellezza delle rime e sprofondare nel dolce mare dell'arte.

CIRANO

"Parlavamo d'un..."
"bacio. Ne' vedo in verita'
perche' la vostra bocca sia cosi' timorosa.
Se la parola e' dolce,
che sara' mai la cosa?
Irragionevol tema non vi turbi la mente:
poco fa non lasciaste quasi insensibilmente
l'arguto cinguettio per passar senza schianto
dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?
Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:
non c'e' dal pianto al bacio che un brivido..."
"Tacete !"
"Ma poi che cosa e' un bacio?
Un giuramento fatto un poco piu' da presso,
un piu' preciso patto,
una confessione che sigillar si vuole,
un apostrofo roseo messo tra le parole "ti amo";
un segreto detto sulla bocca,
un istante d'infinito che ha il fruscio di un'ape tra le piante,
una comunione che ha gusto di fiore,
un mezzo di poteri respirare un po' il cuore
e assaporarsi l'anima a fior di labbra..."
...ogni volta è come la prima volta che la lessi e me ne innamorai... perchè le parole sono simboli, convenzioni, lettere giustapposte una dietro l'altra a formare un sequenza piu' o meno logica, piu' o meno armonica, piu' o meno capace di darti emozioni...E quando queste ignare sorelle chiamate "parole" si rincorrono in un suono unico conosciuto sotto il nome di armonia e ti danno un brivido lungo la schiena, allora non e' più una frase: è una poesia!
Una poesia ti accarezza i pensieri e ti prende l'anima sollevandoti dalla quotidianità, dallo squallore della fila al semaforo, dalla solitudine dei programmi della notte e ti trascina via nel mondo della lirica e dei sogni, dei sentimenti troppo forti per essere veri... e anche se lo sai non te ne frega niente: ti lasci scomparire nella bellezza delle rime e sprofondare nel dolce mare dell'arte.

domenica, ottobre 23, 2005

CIRANO - F. Guccini

Venite pure avanti,
voi con il naso corto,
signori imbellettati,
io piu' non vi sopporto,
infilero' la penna ben dentro al vostro orgoglio
perche' con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti
poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate
di versi senza forza
avrete soldi e gloria,
ma non avete scorza;
godetevi il successo,
godete finche' dura,
che il pubblico e' ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissa' dove
per non pagar le tasse
col ghigno e l' ignoranza
dei primi della classe.
Io sono solo un povero
cadetto di Guascogna,
pero' non la sopporto
la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo?
All' amo non abbocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco,
io non perdono,
non perdono e tocco!
Facciamola finita,
venite tutti avanti
nuovi protagonisti,
politici rampanti,
venite portaborse,
ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto
del qualunquismo un arte,
coraggio liberisti,
buttate giu' le carte
tanto ci sara' sempre
chi paghera' le spese
in questo benedetto,
assurdo bel paese.
Non me ne frega niente
se anch' io sono sbagliato,
spiacere e' il mio piacere,
io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco,
io non perdono,
non perdono e tocco!
Ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me e' quasi proibito
il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate,
non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino
le donne le ho perdute
e quando sento il peso
d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo
e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento
che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perche' Rossana e' bella,
siamo cosi' diversi,
a parlarle non riesco:
le parlero' coi versi,
le parlero' coi versi...
Venite gente vuota,
facciamola finita,
voi preti che vendete
a tutti un' altra vita;
se c'e', come voi dite,
un Dio nell' infinito,
guardatevi nel cuore,
l' avete gia' tradito
e voi materialisti,
col vostro chiodo fisso,
che Dio e' morto
e l' uomo e' solo in questo abisso,
le verita' cercate
per terra,
da maiali,
tenetevi le ghiande,
lasciatemi le ali;
tornate a casa nani,
levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme
mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi
da sempre non abbocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici
col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi
non trovo piu' la strada.
Non voglio rassegnarmi
ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi,
tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento,
in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo
e tutto sara' giusto.
Non ridere,
ti prego,
di queste mie parole,
io sono solo un' ombra
e tu, Rossana, il sole,
ma tu,
lo so,
non ridi,
dolcissima signora
ed io non mi nascondo
sotto la tua dimora
perche' oramai lo sento,
non ho sofferto invano,
se mi ami come sono,
per sempre tuo,
per sempre tuo,
per sempre tuo...
Cirano.